Numero 94 della collana “Roma e i suoi nemici” targata Vadis e Osprey, che nel 2011 porta in edicola questo Sacerdote druidico.
Il curatore William Shepherd attinge agli archivi della Osprey Publishing Ltd., di cui era direttore prima della nascita di questa collana, e presenta dei testi tratti dal saggio “Celtic Warrior 300 BC-AD 100” (Warrior n. 30) di Stephen Allen edito nel 2001 dalla Osprey.
Il figurino è basato su un’illustrazione senza firma.
Ecco l’incipit del fascicolo di 12 pagine, con la consueta traduzione di Piergiorgio Molinari:
Quando Roma cominciò a espandersi nell’Europa settentrionale ed entrò per la prima volta in contatto con i Celti gallici, i commentatori si concentrarono sul culto “barbarico” del druidismo, ponendo grande enfasi sul fatto che i druidi praticavano il rituale del sacrificio umano. Per la sensibilità romana, il culto del sacrificio umano era un’usanza barbara, e d’altro canto ritenevano inappropriato seppellire i propri morti all’interno del perimetro dei santuari, ma non era tutto.
L.