Numero 80 della collana “Roma e i suoi nemici” targata Vadis e Osprey, che nel 2011 porta in edicola questa Guardia erodiana, 40 a.C. circa.
Il curatore William Shepherd attinge agli archivi della Osprey Publishing Ltd., di cui era direttore prima della nascita di questa collana, e presenta dei testi tratti dal saggio “The Army of Herod the Great” (Men-at-Arms n. 443) di Samuel Rocca edito nel 2009 dalla Osprey.
Il figurino è tratto da un’illustrazione di Christa Hook e ritrae una guardia celta di Erode che potrebbe provenire dalla Gallia o dalla Gallazia, nella Turchia orientale.
Ecco l’incipit del fascicolo di 12 pagine, con la consueta traduzione di Piergiorgio Molinari:
Dopo la battaglia di Filippi nel 42 a.C., Marco Antonio divenne il nuovo sovrano dell’Oriente romano. Tra i re clienti scelti da Roma in quell’area c’erano gli Erodiani della Giudea, una dinastia ebraica proveniente dall’Idumea (la Giudea meridionale). Due anni più tardi i Parti invasero la Siria romana e la Giudea e installarono Antigono II come proprio re fantoccio a Gerusalemme. Gli Erodiani, che si erano rifugiati presso Masada, la loro fortezza nel deserto dell’ldumea, si ritrovarono sotto assedio. Il fratello maggiore di Erode, Fasael, preferì suicidarsi piuttosto che cadere nelle mani di Antigono, ed Erode, ora tetrarca della Galilea, sapeva che l’unica possibile fonte di aiuto era costituita dalla lontana Roma. Dopo un lungo e pericoloso viaggio, Erode si assicurò il sostegno di Antonio e fu proclamato re di Giudea dal senato romano. Sarebbe rimasto sul trono dal 40 a.C. al 4 d.C.
L.