Numero 79 della collana “Roma e i suoi nemici” targata Vadis e Osprey, che nel 2011 porta in edicola questo Imperatore Caracalla, celebre soprannome di Marco Aurelio Antonino.
Il curatore William Shepherd attinge agli archivi della Osprey Publishing Ltd., di cui era direttore prima della nascita di questa collana, e presenta dei testi tratti dal saggio “Greek and Roman Artillery” (New Vanguard n. 89) di Duncan B. Campbell edito nel 2003 dalla Osprey.
Il figurino è tratto da un’illustrazione di Brian Delf e ritrae Caracalla, soprannome derivante dal fatto di indossare il lungo mantello dotato di cappuccio da lui stesso disegnato, il caracallus.
Ecco l’incipit del fascicolo di 12 pagine, con la consueta traduzione di Piergiorgio Molinari:
Se si dà credito alle evidenze iconografiche sull’Arco di Settimio Severo, dedicato all’imperatore nel 203, i soldati romani che combattevano ai suoi ordini non erano molto diversi da quelli di Augusto, quasi due secoli prima: a gambe scoperte e abbigliati con una sorta di tunica a maniche corte, un indumento apparentemente tradizionale durante la tarda repubblica e gli inizi dell’impero. Ciò nonostante sappiamo che la popolazione di Roma rimase stupita dall’aspetto del suo esercito danubiano quando questo marciò su Roma nel 193. Possiamo solamente presumere che fosse una pratica “barbarica” indossare le tuniche a maniche lunghe e i pantaloni che causarono tanto scalpore.
L.